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Per la prima volta uno studio affronta in modo sistematico la storia della fotografia nell'Italia repubblicana. Una storia che si sviluppa nel confronto tra l'evoluzione dei codici, del pubblico, delle strutture del mercato, e l'evoluzione sociale, politica e economica dell'Italia repubblicana. Sono anni in cui la fotografia in Italia registra, in assoluto, le sue punte massime di incidenza sociale; quando, nell'immediato dopoguerra, la televisione non aveva ancora preso il sopravvento e l'informazione era mediata attraverso la stampa illustrata e, dunque, attraverso la fotografia. Proprio in quegli anni una generazione di giovani, per la prima volta, comincia a pensare alla fotografia come a una professione. Questa inedita osmosi tra fotoamatori e fotografi professionisti produce risultati di una qualità che non sarebbe mai più stata eguagliata. Sono anni cruciali per la storia italiana e la fotografia è lo strumento che meglio di ogni altro ha saputo rappresentare non soltanto la rapida trasformazione della società del nostro paese negli anni del cosiddetto boom economico, ma anche un sistema di valori che ancor oggi identifica la cultura italiana nel resto del mondo.